I liberi Professionisti ed il D.P.C.M. 22 Marzo 2020

Il Presidente del Consiglio Conte nella tarda serata di Sabato 21 Marzo 2020 ha illustrato per grandi linee, tramite una diretta Facebook, i contenuti dell’ennesimo nuovo D.P.C.M.

Il giorno dopo il testo integrale è stato reso disponibile ed esso, in sostanza, chiude solo alcune attività, mentre molte altre rimangono comunque aperte; visionando l’allegato coi relativi codici ATECO, è possibile conoscere quali sono le attività interessate; è consentita l’attività degli studi professionali, quindi noi professionisti dell’area strettamente tecnica (ed anche altri) legati all’edilizia, Geologi, Ingegneri, Architetti, Geometri, potremmo lavorare…..peccato però che i cantieri siano chiusi, peccato che non ci si possa spostare da un Comune ad un altro se non per comprovate esigenze lavorative…… insomma ci consentono di lavorare ma poi in pratica non possiamo lavorare perché molto spesso i cantieri edili si trovano fuori dal proprio Comune di residenza e perché, come ho scritto sopra, essi sono chiusi. Quindi è evidente che si tratti di un escamotage del Governo per consentirci in teoria di lavorare così da non rientrare in alcuna forma di sussidio statale che invece spetta agli altri lavoratori professionisti iscritti all’Inps e normati dal Decreto “Cura Italia”.

Tale Decreto ci ha VOLUTAMENTE tagliato fuori dal sussidio di 600 euro previsto per il mese di Marzo, e l’ultimo D.P.C.M. del 22 Marzo ha di fatto scritto la parola “FINE” alle speranze che noi 2.300.000 liberi professionisti italiani ci rientrassimo, anche tramite le fitte trattative intavolate da CUP ed RPT col Governo.

Tutto ciò è l’ennesima presa in giro della quale siamo vittime e per questo motivo siamo profondamente delusi ed amareggiati.

A mio avviso stiamo pagando e pagheremo caro nel prossimo futuro il fermo economico imposto dall’emergenza causata dal Covid-19 e che è anche frutto di una errata gestione iniziale di essa da parte del Governo.

C’è una Delibera del Consiglio dei Ministri del 31 Gennaio 2020, firmata dallo stesso Conte, la quale dichiara lo stato di emergenza per 6 mesi a decorrere dalla data del 31 Gennaio 2020, in conseguenza del rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili. Anche qui è chiaro e palese che il Governo sapeva che ci potevano essere dei rischi concreti e sapeva pure ed aveva i dati e le modalità di diffusione del Covid-19 in Cina ed in Corea. Eppure le misure messe in campo per contrastarlo sono state tardive e ciò non lo dico col senno del poi, ma col senno di cittadino informato.

Alla comparsa dei primi contagi, il 21 Febbraio, 20 giorni dopo la pubblicazione della Delibera di cui sopra, le zone rosse sono state istituite tardivamente ed in modo illogico. Per esempio la provincia di Lodi era zona rossa, mentre Lodi città non lo era.

Inoltre i dati sui contagi e sui deceduti che provenivano dalla provincia di Bergamo erano pessimi e tutto ciò veniva detto anche nei Tg. Perché non è stata istituita una zona rossa anche lì?….Per motivi strettamente economici, perché sul territorio bergamasco insistono molte importanti industrie che non si volevano fermare e dove insiste un importante aeroporto. Oggi quella provincia è quella che registra il maggior numero di contagiati e di deceduti.

A mio parere, nell’ultima settimana di Febbraio, quando già i dati sui contagi e sui decessi parlavano chiaramente, e forti dello stato di emergenza dichiarato il 31 Gennaio 2020, il Governo avrebbe dovuto BLINDARE la Regione Lombardia non consentendo l’accesso e l’uscita a nessuno…..e invece ciò non è stato fatto e molti lombardi si sono recati nelle seconde case in Liguria dove oggi quella regione paga un alto dazio di deceduti e contagiati.

Purtroppo oggi paghiamo tutti le conseguenze di scelte mai fatte, scelte tardive e scelte errate sia in termini di rischio per la salute di ciascuno di noi che in termini economici, in quanto si è fermata tutta l’Italia ed il rischio di un collasso economico è molto concreto, anche perché l’economia già da anni non versava certo in buone condizioni.

Auspicando che noi tutti cittadini e noi liberi professionisti potremo fare fronte comune e che questa emergenza sanitaria finisca al più presto e che con le sole nostre forze noi potremo risollevarci, perché di fatto siamo stati lasciati soli dallo Stato italiano, nonostante noi paghiamo tasse, Ordini e casse previdenziali.

Un abbraccio virtuale.

Dott. Geol. Fabrizio Citarrella

Fonte immagine: www.governo.it