La Regione Siciliana ha emanato il Decreto del Dirigente Generale (D.D.G.) n. 102 del 23 Giugno 2021 che nel quadro delle Linee guida per gli standard di qualità urbana ed ambientale e per il sistema delle dotazioni territoriali previste dall’ art. 51 della L.R. del 13 Agosto 2020 n. 19, costituisce il riferimento tecnico e normativo per l’applicazione del principio di invarianza idrologica ed idraulica nell’ ambito dei piani particolareggiati attuativi del Piano Urbanistico Generale (PUG), nonché dai regolamenti edilizi dei Comuni siciliani.

Secondo tale principio, nella trasformazione di un territorio tramite opere di urbanizzazione, sia le portate che i volumi di deflusso meteorico scaricati dalle aree urbanizzate nei ricettori naturali o artificiali di valle, non devono essere maggiori di quelli preesistenti all’ urbanizzazione.

L’invarianza idraulica tecnicamente si ottiene tramite la laminazione (accumulo temporaneo) delle portate/volumi di piena; l’invarianza idrologica si ottiene tramite sistemi di infiltrazione nel terreno.

Nel passato, la maggior parte degli interventi edilizi, sono stati realizzati in mancanza di idonei sistemi adatti a trattenere le acque meteoriche; con Il D.D.G. n. 102 del 23 Giugno 2021 si vuole porre rimedio e cercare di mitigare questi eventi alluvionali, prevedendo la produzione di un progetto idraulico-idrologico per la regimentazione delle acque di pioggia che comporti il rispetto del principio di invarianza idraulica, per il rilascio del titolo abilitativo edilizio finalizzato non solo alla realizzazioni di nuovi manufatti residenziali e non residenziali, ma anche finalizzato alla ristrutturazione attraverso la demolizione parziale o totale e la ricostruzione di manufatti preesistenti sempre ad uso residenziale e non, indipendentemente dalla modifica o mantenimento della superficie edificata preesistente; si applica anche agli ampliamenti nonché agli interventi di trasformazione edilizia ed urbanistica, ristrutturazione urbanistica che comportino un ampliamento della superficie edificata o una variazione della permeabilità rispetto alla condizione preesistente all’ urbanizzazione.

Altri ambiti di applicazione sono le strade e le autostrade, le loro pertinenze ed i parcheggi che comportino una riduzione della permeabilità del suolo rispetto alla condizione preesistente l’impermeabilizzazione e quindi interventi di riassetto, adeguamento, allargamento di infrastrutture già esistenti, nuove strade e nuovi parcheggi. 

Il progetto edilizio dovrà essere accompagnato da un progetto idraulico-idrologico che proponga una tipologia di intervento idonea a laminare e/o infiltrare le acque meteoriche che potranno poi essere convogliate, utilizzate o smaltite, in un tempo non superiore alle 48 ore successive all’ evento meteorico e bisognerà garantire un franco del 30% nelle tubazioni fognarie (massimo riempimento del 70%) ed una portata ammissibile allo scarico nel ricettore non superiore a 20 l/s per ettaro di superficie impermeabile dell’intervento, ridotto a 10 l/s per ettaro per lo scarico in aree P3 e P4 del P.A.I.

Il D.D.G. n. 102 suggerisce dei Sistemi di Drenaggio Urbano Sostenibile (SUDS) e le misure di ritenzione naturale delle piene (NWRM) così raggruppati:

• Vasche di laminazione (strutture di invaso e laminazione)
• Condotti sovradimensionati (strutture di invaso e laminazione)
• Bacini di laminazione (strutture di invaso ed infiltrazione)
• Tetti verdi (strutture di invaso e depurazione)
• Trincee di infiltrazione (strutture di infiltrazione)
• Pozzi drenanti (strutture di infiltrazione)
• Pavimentazioni permeabili (strutture di infiltrazione)
• Stagni di ritenzione anche chiamati Wetlands ( sistemi vegetati con capacità di laminazione e depurazione)
• Cunette vegetate ( sistemi vegetati con capacità di infiltrazione e depurazione)
• Fasce filtranti anche chiamate Filter Strips (sistemi vegetati con capacità di infiltrazione e depurazione)

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