L’invarianza idraulica e la città di Palermo

Il Comune di Palermo, in adempimento a specifiche norme di legge (rif. L. 267/60/CE, D.L. 49/2010, D. Lgs 152/2006 e s.m.i.), ha emanato l’Ordinanza Sindacale n.10 del 28/01/2019 che ha per oggetto il rispetto del principio di invarianza idraulica. Secondo tale principio, nella trasformazione di un territorio tramite opere di urbanizzazione, la portata al colmo di piena, risultante dal drenaggio dell’area oggetto di trasformazione, deve rimanere sostanzialmente costante prima e dopo l’intervento di trasformazione dell’uso del suolo in quell’area, cioè bisogna mantenere l’apporto idrico, determinato da eventi meteorici, dello stesso ordine di grandezza di quello precedente alla realizzazione dei manufatti; se le soluzioni che si adotteranno (laminazione), manterranno invariati i colmi di piena, si parlerà di invarianza idraulica.

Le estese impermeabilizzazioni, unite agli effetti dei cambiamenti climatici, hanno fatto sì che si verifichino sempre più spesso vasti fenomeni di alluvionamento dove piogge intense si concentrano in un tempo sovente inferiore all’ora, provocando un notevole deflusso superficiale e arrecando gravi danni al patrimonio pubblico, a quello privato e mettendo a rischio l’incolumità fisica dei cittadini. Tali eventi meteorici, nel passato avevano dei tempi di ritorno dell’ordine di 50 anni circa ma nelle ultime decadi, essi si verificano con tempi di ritorno quasi annuali e ciò è dovuto ai cambiamenti climatici in corso nel nostro Pianeta; uno di questi eventi si è verificato a Palermo il 15 Luglio 2020 in cui una grande quantità di pioggia si è concentrata in un lasso di tempo molto breve ed i notevoli volumi di acque di scorrimento superficiale sono confluiti nei sottopassi di viale Regione Siciliana il quale taglia ortogonalmente le principali linee di deflusso cittadine.

Nel passato, la maggior parte degli interventi edilizi, sono stati realizzati in mancanza di idonei sistemi adatti a trattenere le acque meteoriche; con l’Ordinanza Sindacale n. 10 del 28/01/2019 si vuole porre rimedio e cercare di mitigare questi eventi alluvionali, prevedendo la produzione di un progetto idraulico-idrologico per la regimentazione delle acque di pioggia che comporti il rispetto del principio di invarianza idraulica, per il rilascio del titolo abilitativo edilizio finalizzato non solo alla realizzazioni di nuovi manufatti residenziali e non residenziali, ma anche finalizzato alla ristrutturazione attraverso la demolizione e la ricostruzione di manufatti preesistenti sempre ad uso residenziale e non.

Il progetto edilizio dovrà essere accompagnato dal suddetto progetto idraulico-idrologico che proponga una tipologia di intervento idonea a laminare le acque meteoriche che potranno poi essere convogliate, utilizzate o smaltite, nelle 24 ore successive all’evento meteorico.

L’Ordinanza prevede 2 distinte tipologie di intervento:

A) INTERVENTI CHE GENERANO UN AUMENTO DELLE SUPERFICI IMPERMEABILI IN AREA RESIDENZIALE

In queste aree, ove non avvenga un’apprezzabile contaminazione delle acque meteoriche, deve essere previsto, compatibilmente con le caratteristiche del suolo, il totale smaltimento in loco delle acque provenienti dai tetti e dalle superfici impermeabilizzate; ove ciò non è possibile, si deve prevedere il convogliamento delle acque in opportune vasche di laminazione o altre soluzioni idonee ed una loro successiva immissione nella pubblica fognatura ad un valore tale da non generare un sovraccarico idraulico dei collettori posti a valle dello scarico.

B) INTERVENTI CHE GENERANO UN AUMENTO DELLE SUPERFICI IMPERMEABILI IN AREA COMMERCIALE O INDUSTRIALE

In queste aree sono previste 2 tipologie di interventi:

  • Separazione delle acque di prima pioggia, suscettibili di essere contaminate, dalle superfici degli insediamenti di cui sopra ed immissione delle stesse nella pubblica fognatura con una portata massima pari a 1 l/s per ettaro di superficie scolante impermeabilizzata.
  • Smaltimento diretto sul suolo, compatibilmente alle caratteristiche dello stesso, delle acque eccedenti le prime piogge e di tutte le acque meteoriche provenienti dalle coperture dei fabbricati e dalle superfici private e pubbliche non suscettibili di essere contaminate; ove ciò non è possibile, si prevede una laminazione delle suddette acque tramite opportune vasche di laminazione ed il loro successivo conferimento nella pubblica fognatura ad un valore tale da non generare un sovraccarico idraulico dei collettori posti a valle dello scarico.

Il sovraccarico idraulico, sia per gli interventi di tipo A) che per quelli di tipo B) dovrà essere contenuto entro il limite massimo di 20 l/s per ogni ettaro di superficie scolante impermeabilizzata.

L’Ordinanza Sindacale n.10 del 28/01/2019 del Comune di Palermo, suggerisce le seguenti tipologie di intervento per la laminazione delle acque meteoriche:

  • Tetti verdi
  • Aree verdi a raso o sottomesse, cunette erbose e trincee di infiltrazione
  • Pavimentazioni filtranti di tipo permeabili (PEI ad elementi interbloccanti; PCP in calcestruzzo poroso, PASP in asfalto poroso)
  • Pavimentazioni filtranti di tipo poroso (tipo quelle dei campetti sportivi)
  • Cisterne
  • Invasi di laminazione diffusa con sistemi geocellulari modulari a tipologie Waterplain e Blue Roofs o bacini di laminazione e bioritenzione

Se vuoi informazioni su una relazione idraulica per il calcolo dell’invarianza idraulica, contattaci al seguente link: www.effecigeologia.it/contatti

Se vuoi sapere come si effettua il calcolo per ottenere il rispetto del principio di invarianza idraulica, consulta questo articolo

In foto il sottopasso di viale Regione Siciliana a Palermo allagato in seguito all’evento meteorico del 15 Luglio 2020.
Fonte immagine: www.livesicilia.it